Il problema che tutti vorremo avere!

 

Neverful Monogram LV

Il concetto di posizionamento è articolato e persino aziende molto ben collocate a volte hanno problemi evidenti da risolvere.

Prendiamo per esempio il brand Louis Vuitton, marchio di punta del gruppo LVMH, LV dal 2006 al 2012 è stato nominato il marchio di lusso più prezioso del mondo, dico senza ombra di dubbio uno dei miei marchi preferiti, è una delle case history di Marketing più famose e iconiche di sempre, spesso la prendo come esempio perché è percepito come marchio il Brand di lusso per eccellenza dell’alta pelletteria e oltre, nasce con le borse da viaggio nel 1854, in sostanza l’uomo che cominciava a girare sia per lavoro che per piacere faceva nasceva l’esigenza di un corredo da viaggio che si distingueva. Il suo Marchio nel 2013 è stato valutato 28,4 Miliardi di dollari e non sto parlando dell’azienda ma solo del Marchio.

Eppure, un’azienda che ha un brand così ben costruito, un Marketing così evoluto, un segmento di mercato con margini così invidiabili, ha un discreto problema, un problema che vorremmo tutti avere, diciamo un problema invidiabile, ma sempre un problema è!

E’ troppo desiderato.

Diciamo che è talmente desiderato da tutti, talmente sognato, che viene acquistato da persone che non sono in linea con il posizionamento del Brand. 

Direte voi, e quindi? Chi acquista una borsa non fa del bene all’azienda? Chi comunque spende dei soldi per comprare un prodotto LV non dà comunque linfa alla Maison francese? Non è comunque fatturato? 

Allora il problema è sia di posizionamento che di mondo d’appartenenza.

LV lavora costantemente sulla percezione del Brand, basta entrare in un loro meraviglioso punto vendita per capirlo, ovviamente una percezione ben configurata nel segmento lusso, quando LV comunica lo fa pensando alla sua cliente ideale, ha ben in mente la propria donna e si muove per far in modo di essere intercettatati in modo più cristallino possibile, in modo definitivo.

Diciamo che l’interlocutore LV, che chiameremo Donna Tipo” rimane colpita dalla Maison francese e ne diventa cliente, possiede borse, accessori, fragranze e quant’altro.

Fin qui tutto bene.

Torniamo al concetto del troppo desiderata da tutti di cui parlavo prima, pensiamo a una segretaria di 30 anni, che ha uno lavoro diciamo da impiegata con un compenso di € 1.500,00 al mese il troppo desiderio fa si che lei decida di spendere un interno stipendio in una borsa (Prezzo Neverfull Mongram € 1.250,00).

 Qui nasce il problema, ripeto che tutte le aziende vorrebbero avere ma sempre un problema.

La nostra “Donna Tipo” che gira per il centro città, che mostra orgogliosa il suo mondo di appartenenza senza troppe remore con il suo vistoso lifestyle appena vede il “suo brand” sottobraccio alla nostra trentenne ha un crollo esistenziale, sapete perché? Perché non vuole nel suo inconscio essere nello stesso mondo di appartenenza di lei, questo comporta una crisi identitaria di percezione. La “Donna Tipo” non potrà vantarsi, non potrà sfoggiare con orgoglio di avere una LV perché in fin dei conti ce l’ha anche la trentenne

 

Questo è un esempio per trasmettervi il concetto di mondo di appartenenza che va a disorientare perché tocca due interlocutori che nella mappa di posizionamento hanno due collocamenti distinti.

 

 
Indietro
Indietro

Pizza, Carne o Pesce? Essere verticali

Avanti
Avanti

Il cambio di posizionamento!